11 – 15 ottobre 2020: 3 gli autodromi su cui si sono disputate le gare in pista: L’Autodromo dell’Umbria a Magione, il Circuito Enzo e Dino Ferrari di Imola e il Mugello Circuit.
11 le prove speciali in salita disputate sulle strade più belle dell’appennino del centro e nord Italia
11 le prove di media
11 i marchi automobilistici rappresentati
4 le città arrivo di tappa
99% la percentuale di partecipanti stranieri con rappresentati provenienti dall’Inghilterra, Hong Kong, Stati Uniti, Svizzera, Germania, Giappone, Sud Africa, Belgio, Irlanda, Austria e Canada
0 le emissioni residue di C02
Oltre 600 persone coinvolte a vario titolo nell’evento tra organizzazione, staff, personale sportivo, cronometristi, fotografi, cameramen, …
Malgrado alcune limitazioni organizzative legate alla pandemia che hanno comportato rivoluzioni logistiche in corso d’opera, i partecipanti sono riusciti a godere appieno di questi pochi giorni di “libertà automobilistica”.
Il vincitore della classifica assoluta per la la sezione velocità per vetture prodotte fino al 1965 è l’equipaggio svizzero T. Kerne e S. Peyer su Jaguar E-Type, gli inglesi J Kennedy e L. Kennedy su Lancia Aurelia B20 GT e gli svizzeri A. Meyer e M. Meyer su Ferrari 250 GT SWB SEFAC.
Il vincitore della classifica assoluta per la sezione velocità dopo il 1965 è stato l’equipaggio belga G. Janssens e T. De Geetere su Porsche 911 SC, seguito dal team inglese A. Siddali e S. Perez su Ford Escort RS 1800 e dal team inglese P.L. Kadoorie e D. Wells su Porsche 911 3.0 RS
Nella Classifica Index of Performance vincono gli inglesi J. Kennedy e L. Kennedy su Lancia Aurelia B20GT seguiti dagli svizzeri T. Kern e S. Peyer su Jaguar E-Type e dagli svizzeri A. Meyer e M. Meyer su Ferrari 250 GT SWB SEFAC.
Per la Regolarità al primo posto troviamo l’equipaggio tedesco del team Bad Boys Racing S. Rohleder e N. Hahn su Porsche 911 2.4T seguiti dall’equipaggio belga C. De Buck e W. De Buck Porsche 911 Carrera Coupé e dagli inglesi A. Martin e A. Martin su Ford Mustang GT.
Il premio speciale Best Ferrari Restoration offerto dalla Carrozzeria Brandoli è andato alla Ferrari 250 SWB Berlinetta SEFAC.
Caratterizzato come sempre dall’ovazione più grande, il premio che va all’assistenza che ha effettuato il “Technical Miracle” più incredibile. La sfida sta raggiungendo altissimi livelli e i miracoli si susseguono a ritmo serrato. Quest’anno la standing ovation della sala è andata al team inglese K. Jones e L. Jones al seguito della Ford Escort 1600 RS del 1976.
In Memoria di Sir Stirling Moss il premio per l’equipaggio che più si è distinto nelle prove sulla strada tra Firenze e Bologna è stato assegnato all’equipaggio A. Martin e A. Martin.
Il premio “Spirti of MCO” per l’equipaggio che si è distinto per la caparbietà mostrata nel volerci essere, gareggiare, arrivare a qualsiasi costo, è andato all’equipaggio R. Evans e J Faux su Iso Rivolta IR 300 GT.
Vincitore di un estintore (in perfetta efficienza), simbolo perfetto del premio “Fireworks” l’equipaggio B. Gill e D. Didcock su Ford Escort RS 1600 e non crediamo serva spiegare il perché…
Come tradizione della Modena Cento Ore, una parte del ricavato è stata donata in beneficenza all’associazione Panathlon Club di Modena per sostenere i progetti per lo sport dedicati ai ragazzi disabili.
Come sempre Cento Ore è l’unico evento green di settore. Confermata anche l’attenzione all’ambiente da parte di Canossa Events che continua ad applicare il protocollo CarbonZero per le proprie manifestazioni, e compenserà completamente le emissioni residue di CO2 della Modena Cento Ore 2020, mediante piantumazione di nuovi alberi nell’Appennino Tosco-Emiliano. La Modena Cento Ore rimane l’unico evento del settore a ‘emissioni zero’.
Il successo della Modena Cento Ore è possibile anche grazie al coinvolgimento di partner d’eccellenza come RM-Sotheby’s, casa d’asta leader mondiale nel settore, Blackfin che ha creato per gli equipaggi un modello di occhiali esclusivo, Amalgam, I Greppi, Brandoli, Noberasco e Cantina di Vicobarone.
La Modena Cento Ore è stata caratterizzata come sempre anche per l’elevatissimo livello delle vetture in gara. Meritano sicuramente una citazione Ferrari 250 SWB Berlinetta SEFAC, Ferrari 212 Berlinetta Touring, Alfa Romeo 1750 GTAM “Facetti”, Aston Martin DB4 GT, Shelby American Mustang GT 350, Lamborghini Countach 25 Anniversario, Jaguar E-Type Semi-Lightweight, Porsche Carrera 911 3.0 RS.
Parlando con i partecipanti i temi principali che hanno riportato sono stati innanzitutto un grande plauso all’organizzazione per aver creduto al sogno e aver perseguito la realizzazione della Modena Cento Ore anche nell’anno 2020, la bellezza della pista Imola, il cui dolce percorso si è dimostrato perfetto per le autovetture d’epoca, la sfida sempre avvincente delle gare in salita e l’emozione della parata in centro a Roma, un qualcosa di assolutamente unico e straordinario.
Ascoltando le loro parole emergono anche evidenti le difficoltà della Cento Ore, dove ognuno comunque si ritrova a dover fronteggiare problemi meccanici di vario tipo.
Concludiamo con le parole di Luigi Orlandini, presidente di Canossa Events e Patron dell’evento: “E’ stata senz’altro l’edizione più difficile dal punto di vista organizzativo. Devo ringraziare il mio team per l’impegno profuso e la prontezza dimostrata nell’affrontare i continui cambiamenti del quadro normativo, le istituzioni e le case automobilistiche della Motor Valley per la vicinanza e il supporto.
Il più grande ringraziamento va a tutti i partecipanti che hanno scelto di essere presenti al nostro ventesimo compleanno”.