26 maggio 2023: Matteo Panini ha portato alla vittoria la Marcos Mantis nel corso della prima prova della Youngtimer Cup al Mugello. Sulla spettacolare pista Toscana la Marcos ha dato un primo assaggio del suo potenziale, ma le prestazioni non sono l’unico pregio di questa inglese apprezzate dal suo appassionato gentleman driver, perché la Manta è speciale grazie ai suoi difetti.
Così al Mugello, il primo round della Youngtimer Cup ci ha regalato splendidi pezzi come questa inglese che ci viene raccontata dal suo pilota-proprietario, Matteo Panini.
“Questa è una Marcos, modello Mantis. Tradotto, significa manta, nome che le deriva proprio per questa forma particolare. È una macchina inglese costruita in maniera artigianale di cui ne sono state fatte 38.
Era nata nel 1996 per fare un trofeo monomarca e questa è una delle cinque fatte con guida a sinistra, rimasta ancora nella configurazione trofeo.
Oltre al trofeo, la bontà di costruzione di questa auto inglese ha fatto si che vari team privati la utilizzassero per gare di GT3, GT2 e persino GT1!”
È arrivata a correre anche la 24h di Le Mans.
“Questo modello ha corso anche a Le Mans, in una configurazione leggermente diversa, ma la base della macchina era sempre questa, ossia: telaio tubolare, motore americano Ford 4.600 di cilindrata posizionato dietro l’assale anteriore, cambio sequenziale, differenziale e un piccolissimo vestito di vetroresina, come se fosse quello di una ragazza che va al mare. Tutto questo arriva ad un peso di soli 10 quintali.”
Sei seduto sull’asse posteriore, hai un cofano immenso davanti e, quindi, la guidi con il sedere, per dirla alla Niki Lauda.
“Partiamo da un presupposto, la macchina è senza controlli, è tutto fatto di tecnica di guida e rimane un’auto molto tradizionale a trazione posteriore con gomme generose.
Sostanzialmente la Mantis un pò di difetti li ha, ma è molto intuitiva da guidare e già in quegli anni c’era l’idroguida, così dal punto di vista fisico non è stressante.
Nel complesso resta una macchina impegnativa perché è molto veloce.”
Questa vettura è uno dei modelli che troveremo in tutte le gare della Youngtimer Cup?
“Si l’obiettivo è quello di fare tutte le gare della Youngtimer Cup. Per noi la macchina è nuova ed è giusto fare un pò di chilometri per scoprire i micro difetti e fare quei piccoli miglioramenti che ti permettono di andare sempre meglio. Come si dice, in questi casi, il cronometro è nemico e amico…”
Dove hai trovato la tua Mantis
“Ha una storia particolare. Era in Inghilterra, poi è stata venduta in Olanda e successivamente è finita in Belgio.
Quando mi sono messo alla ricerca di questo tipo di macchina, che volevo in configurazione assolutamente originale, come da trofeo, mi venne segnalata in Belgio e….. sentendo telefonicamente il proprietario capii che non si trovava in un’officina di motorsport o un dealer.
Quando sono andato dal proprietario, era il 2020, la macchina era ferma dal 2008 e si trovava in un ripostiglio ricoperta di panni.
Aveva sopra 7, 8… 10 strati di panni e quando l’abbiamo scoperchiata il proprietario di allora mi ha detto: “la macchina non la uso da diversi anni ma è praticamente nuova”.
Sinceramente ero un pò dubbioso, perché erano ben 12 anni che questa macchina era ferma.”
Non hai cercato e comprato “solo” un’auto da corsa, ma hai vissuto una piccola storia.
“Scopri questi personaggi particolari. Il vecchio proprietario, infatti, non l’aveva mai usata questa Marcos, l’aveva comprata perché era un appassionato di motori americani.”
Youngtimer Cup è il campionato ideale per far tornare giovani questi gioielli e far rivivere storie come la tua.
“Lo spirito Youngtimer è giusto e spero che il gruppo diventi sempre più nutrito, in modo che si possa dare tanta azione e far vedere altre belle macchine, sorpassi e belle gare.
Con queste premesse ci vediamo in Austria (Red Bull Ring 9-11 giugno), in una pista bellissima.
Immerso nell’abitacolo della sua sinuosa Mantis, con posto guida a sinistra, Matteo ci spiega cosa si prova a dare il gas dietro quel lunghissimo cofano.
“La macchina è molto semplice, davanti abbiamo questo bubble; questa grande protuberanza sul cofano, dovuta al fatto che sotto c’è un motore 4.600 cc, molto alto, anche se lo hanno fatto a carter secco.
Gli strumenti sono tutti spostati sulla destra, ad iniziare dal display digitale, dove andiamo a richiamare le temperature dell’olio, dell’acqua e la pompa benzina. poi abbiamo il selettore delle marce sequenziale (mostra l’enorme leva in alluminio liscissimo con pomello inglobato).
Per il resto non c’è da fare altro, se non mettersi in macchina e guidare.”
Sei seduto su una vettura che incarna il concetto più puro e profondo della Youngtimer da corsa.
“La macchina è molto efficace nel puro spirito british, nel senso che non deve creare problemi. Ti da la possibilità di guidare senza dover andare a pigiare bottoni e altro.
Se guardiamo bene hanno lasciato tutti i comandi originali della Ford e, questo, è un aspetto un po’ ridicolo. Ho le leve del tergicristallo, le frecce ecc…. tutti comandi che non funzionano ma che non sono stati tolti.
L’idea originaria era quella di costruire una macchina per un Challenge che pur avendo dei difetti, questi non rappresentano un problema perché sono uguali per tutti. In questa logica un difetto non è più tale ma diventa una caratteristica.”
Sei stato rapito da questa filosofia essenziale che punta dritto al sodo.
“Apprezzo molto lo spirito inglese. Uno spirito che dice, intanto portala in pista, poi, per i fronzoli avremo tempo la sera in garage…”
I numeri della Mantis:
Motore: 4.6 V8 32 valvole, carter secco
Freni anteriori: Pinze a 4 pistoni, dischi da 360mm flottanti
Freni posteriori: pinze a 2 pistoni, dischi ventilati con attacco per freno a mano
Pedaliera regolabile, montata a avviamento
Cambio a 5 marce
Roll-bar FIA, serbatoio da 100 litri)
Peso: 950kg